Pubblicato su Il Gusto – ottobre 2023
Il mondo agricolo dei piccoli produttori sta vivendo una crisi adolescenziale. L’ormai stringente necessità di prendere le distanze dai sistemi intensivi e industriali spinge le nuove generazioni di piccoli a voler affermare il proprio sé, ma non tutti convengono sulle modalità.
Ivo e la voglia di passato
Qualche settimana fa sono stata a San Benedetto Belbo, un piccolo paesino dell’Alta Langa che conserva scorci di tempi passati come fossero appena usciti dalla penna di Beppe Fenoglio. Lì vive Ivo Boggione insieme alla sua bella famiglia, un gregge di capre e diverse arnie di api. Ivo è un tipo loquace e ironico, forse per via dei suoi studi classici, gli piace giocare con le parole e sorridendo parla dei suoi vicini come “latifondisti emergenti” (perché seminano i campi per ottenere i contributi agricoli europei) rivelando con forza una filosofia di vita e di lavoro ben definita. Si riconosce nelle pratiche tradizionali del pascolo libero e dello svezzamento naturale dei capretti sotto le madri, il suo modello sono i pastori del passato con il loro straordinario patrimonio di conoscenze.

Dice di non amare le innovazioni della modernità, ma ammette che qualche volta possano essere d’aiuto: Ivo è un tecnico caseario (e i suoi meravigliosi formaggi lo confermano) e le sue capre sono dotate di gps per localizzarle mentre sono al pascolo. C’è solo un problema: con questo tipo di allevamento, pascoli limitati e un numero ridotto di animali, non ottiene resa economica sufficiente. Le api provvedono col miele al resto del reddito necessario per la sua famiglia.
Casare agricole del presente


Un paio di sere fa, ho partecipato a una call online con alcune casare di azienda agricola. Il gruppo era composito: dalla Sardegna di Agnese al Trentino di Giulia, dalla pianura di Claudia e all’alpeggio di Cristina in Piemonte. Si confrontavano su come nessuna di loro si riconosca nello stereotipo che qualcuno mostra sui social, dell’allevatore e casaro che munge a mano e fa formaggio col paiolo sul fuoco in un ambiente fumoso. Nonostante gestiscano piccole aziende, il loro lavoro reale è fatto di pascoli, stalle curate, animali munti con apposita mungitrice (a tutela delle mammelle e del latte) e di caseifici puliti, rispondenti alle norme di sicurezza alimentare.
Sono professionisti, aggiornati e competenti, che producendo cibo incarnano sì un ideale, ma lo fanno svolgendo una professione vera. Intanto pensavo a Ivo, altrettanto competente, col suo desiderio di passato.