Sotto l’albero del 2020

Il Natale si avvicina e nei giorni scorsi, pensando ai regali che vorrei fare, mi è capitato di pensare a quale regalo mi piacerebbe ricevere.
Ci ho pensato… e pensato… ma nulla.
Non sono riuscita a trovare un’oggetto dei desideri che sento di desiderare. Il ché è strano, generalmente qualcosa si trova sempre.

La ragione in realtà è piuttosto semplice: ho capito che quel che più desidero in questo momento non è un oggetto.

Con tutta me stessa desidero relazioni.

Di qualunque tipo: professionali, fugaci, familiari, quelle di una vita, le amicizie di 20 anni e le nuove persone che non ho incontrato.

Mi sono improvvisamente resa conto che quest’anno ho vissuto senza aver creato vissuto.
Intendo che percepisco chiaramente di avere molti meno episodi da ricordare rispetto al solito, come se avessi guardato per mesi un film in II.
È bizzarro, considerata l’eccezionalità e la novità assoluta di tutto quello che sta accadendo nel mondo intero. 
Ma senza le relazioni, per me è un po’ come vivere in sordina, a basso consumo energetico, giusto per le funzioni vitali.

Il regalo di Natale 2020 perfetto per me dovrebbe:

  • permettermi di tirare fuori dal freezer gli amici che ora stanno tra un minestrone e scatola di piselli;
  • permetterci di vivere un’esperienza bella e interessante insieme;
  • coinvolgere i 5 sensi;
  • creare finalmente un nuovo vissuto condiviso che faccia prendere fiato alla nostra amicizia;
  • permettermi di viaggiare;
  • farmi sentire coccolata;
  • permettermi di rimanere in sicurezza a casa, rispettando le regole.

E sapete una cosa? Io tutte queste cose le so fare e con un po’ di attenzione alla logistica, le posso anche realizzare.

Pensando all’identikit del mio regalo perfetto, ho ideato qualcosa che spero possa rendere felici anche altre persone.
Gente curiosa, magari amante del formaggio e in astinenza da relazioni come me.

The Cheese Storyteller - laboratorio tools and tasting
The Cheese Storyteller – tools and tasting

La cosa per altro mi consente di contribuire a risolvere contemporaneamente un’altra questione di una certa rilevanza.
Mi manca terribilmente anche il mio lavoro!
Mi manca poter incontrare viaggiatori che arrivano da ogni continente, farli entrare nel mondo agricolo caseario e nella cultura locale attraverso il racconto, vedere lo stupore nei loro occhi imparando ad annusare un pezzetto di formaggio per la prima volta e rispondere alle loro mille curiosità. Mi manca l’immensa soddisfazione di rendere piacevole un momento del loro viaggio, le battute divertenti e le risate. Mi manca l’emozione di quando arriva il momento di salutarsi.
Riuscire a ritrovare tutto questo, seppur col filtro di uno schermo, sarebbe davvero un gran bel regalo per me!

I dettagli in arrivo a breve 😉

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